Cosa fa
“Il curricolo d’istituto nelle scuole dell’autonomia è espressione della libertà di insegnamento e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La definizione del curricolo rappresenta il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”.
“A partire dal curricolo d’Istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree”.
La progettazione di tale curricolo si sviluppa a partire dai “campi di esperienza” della scuola dell’infanzia e arriva alle “discipline” della scuola secondaria di primo grado, passando attraverso le “aree disciplinari” della scuola primaria. Le finalità del curricolo verticale sono:
Evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività;
Favorire una comunicazione efficace tra i diversi ordini di scuola dell’istituto;
Assicurare un percorso graduale di crescita globale;
Consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze e quadri concettuali adeguati alle potenzialità di ciascun alunno;
Realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino;
Orientare nella continuità e favorire la realizzazione del proprio “Progetto di vita”.
Il Curricolo Verticale, basato sulle Indicazioni Nazionali 2012 è ispirato altresì alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, riguardante le competenze chiave per l’apprendimento permanente. Tale normativa offre una definizione delle Competenze chiave per l’apprendimento permanente, ne indica la funzione e stabilisce quali di esse sono da garantire negli anni dell’obbligo scolastico.
Le competenze sono definite come “… una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto.” Indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.
“Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”.
Competenze di base attese al termine della scuola dell’nfanzia in termini di identità, autonomia, competenza, cittadinanza.
Il bambino: – riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui; – ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto; – manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti; – condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici; – ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali; – coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza;
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